martedì 31 marzo 2009

Altre immagini da Puno...











O Capitano, mio Capitano!








Un doveroso omaggio all'inossidabile Capitano della barca per Taquile ed alla sua energica compagna di vita e di lavoro....

Puno ed il Lago Titicaca











Lasciamo Arequipa con il desiderio di scoprire nuovi paesaggi e conoscere nuove tradizioni, gli ultimi tre giorni trascorsi qui nella piu' totale immobilita' (vedi sullo Zingarelli alla voce "scioltina") contribuiscono a far crescere la voglia di partire. Il viaggio scorre via liscio grazie alla comodita' del bus cama, con super mega sedili imbottiti totalmente reclinabili.
Una volta arrivati a Puno, sulle rive del lago Titicaca, abbiamo la percezione che quassu' a 3.800 metri di altitudine la vita scorra secondo ritmi che portano con se' qualcosa di ancestrale.
Le strade sono un tripudio di colori scintillanti: le donne vestono per la maggior parte con abiti tradizionali costituiti da fantastiche gonne plissetate a piu' strati, golfini di lana ricamati e strani cappelli a bombetta dai quali fanno sempre capolino due lunghissime trecce color alabastro.
Dal tipo di cappello e dai colori degli abiti e' possibile distinguere ceto sociale e comunita' di appartenenza, ma noi non siamo ancora diventati cosi' bravi da interpretare certi simboli.
Abbiamo la fortuna di visitare l'isola di Taquile, una delle piu' grandi del lago e popolata da centinaia di anni. Per raggiungerla prendiamo una di quelle barche che tutti i giorni fanno la spola tra l'isola e Puno, la maggior parte dei passeggeri sono quindi autoctoni e ci dimostrano presto la loro cordialita'.
Durante il viaggio gli uomini passano la maggior parte del tempo masticando foglie di coca dopo essersele scambiate reciprocamente in segno di fratellanza e condivisione. Le donne invece, in un clima rilassato piu' che mai, sferruzzano a maglia lanciandosi occhiate e risatine complici... sui loro volti e' possibile cogliere un'insolita serenita' che sembra cosi' difficile incontrare negli occhi di noi donne occidentali....
Una volta arrivati sull'isola ci aspetta una simpatica scalinata di 500 gradini... a 3.800 metri non e' tanto semplice... e a noi va anche bene: c'e' chi deve salire con un carico di pacchi sulla schiena (vedi le donne di prima). Sulla cima pero' la vista e' mozzafiato! La luce del sole che si riflette sulle acque del lago crea tutt'intorno un'atmosfera magica.
Qui il tempo trascorre molto lentamente e sembra veramente essersi fermato a 200 anni fa: solo negli ultimi tempi e' arrivata sull'isola una limitata fornitura di energia elettrica. La popolazione vive principalmente di agricoltura, pastorizia ed artigianato: un'esperienza molto singolare, in un Paese machista come il Peru', e' stata la visione di numerosi uomini di Taquile intenti a sferruzzarsi orgogliosamente il proprio copricapo.
Il turismo sembra non aver snaturato eccessivamente questo luogo. Unica eccezione le tante bambine che, alla ricerca di qualche moneta, si offrono alla macchina fotografica con la mano tesa e lo sguardo piu' smaliziato di un qualsiasi "guaglione" napoletano.

La mujer bionica e la mula del disonore...







domenica 29 marzo 2009

Arequipa ed il Canion del Colca








Finalmente riusciamo a trovare un computer degno di questo nome ed eccoci di nuovo qui a scrivere qualche riga per i nostri affezionatissimi lettori...
Le aspettative di ritrovarsi in una realta' molto piu' arretrata rispetto a quella di Argentina e Cile sono state completamente stravolte dalla calorosa accoglienza della citta' di Arequipa, uno dei luoghi turistici piu' rinomati del Peru'. Il suo centro storico e' un gioiello stupendamente conservato di archittetura coloniale e pullula di ristoranti eleganti e locali super trendy, le persone sembrano molto attente alla cura della propria immagine e le condizioni igieniche della quasi totalita' dei posti da noi frequentati rispettavano gli standard europei.
Inoltre, dopo due giorni di ricerche, abbiamo trovato una sistemazione da favola: camera matrimoniale con parquet e bagno privato, tv cable, computer con Skype, cucina e terrazza panoramica sul vulcano Misti... Il tutto all'inverosimile prezzo di 45 Nuevos Soles per notte: poco piu' di 10 Euro. E' stato uno degli hostal dove ci siamo trovati meglio fino ad ora, soprattutto per l'ambiente familiare che il simpaticissimo Jose' e suo padre hanno saputo ricreare per i prorpi ospiti, quindi scatta senza inibizioni un meritatissimo spot pubblicitario: La Posada del Cacique, Calle Jerusalem 404 (non fidatevi dell'indirizzo pubblicato sulla Lonely Planet, questo e' quello giusto!).
Chi di voi e' gia' stato nel sud del Peru' sapra' che le specialita' alimentari di questa zona sono tantissime e molto appetitose, in questa sede vorremmo citarne due: il rocoto relleno ed il cuy.
Il primo e' semplicemente una sorta di peperone molto piccante ripieno di carne e verdure, il secondo e' quello che noi comunemente chiamiamo "porcellino d'india" e viene solitamente preparato alla brace oppure al forno. Ebbene si' avete capito bene: qui si mangiano la simpatica mascotte! Noi abbiamo avuto il coraggio di assaggiare solo una delle due specialita'...
Dopo alcuni giorni di vita cittadina ci e' venuta la voglia irrefrenabile di provare un po' di avventura all'aria aperta: nelle vicinanze di Arequipa si trova il Canion del Colca, il secondo canyon piu' profondo del mondo ma come dicono tutte le agenzie turistiche "e' facilmente esplorabile con un comodissimo trekking di tre giorni alla portata di tutti...." beh, di quasi tutti!
Dal punto di vista naturalistico l'esperienza e' stata stupenda: siamo riusciti ad avvistare alcuni rarissimi condor andini ed abbiamo alloggiato per due notti in posti sprovvisti di energia elettrica (grazie Truk! grazie Anna!).
Dal punto di vista fisico diciamo che dopo due giorni di vesciche ed inappetenza un elemento dell'allegra spedizione ha dovuto fare ricorso a quel simpatico animale che risponde al nome di mula per risalire i quasi 1000 metri di dislivello e fare cosi' ritorno alla civilta'... Non saprete mai chi dei due!
Ok, tempo di finire il sublime barattolo di Nuetella da 350 grammi comprato al supermercato al prezzo di una cena per due ed eccoci di nuovo in viaggio: destinazione Puno ed il Lago Titicaca.

P.S.: se un giorno verrete ad Arequipa ricordatevi che le prenotazioni alberghiere effettuate via e-mail valgono come il due di coppe quando c'e' sotto bastoni: qui vince il turista che prima arriva e tanti saluti al galateo alberghiero!

giovedì 19 marzo 2009

Boni.... State bboni.....

Hola amigos! Ma cosa ci combinate? Gente che si candida a diventare sindaco (Giuda ma sei sicuro?!?), altri che concepiscono simpatici frugoletti (bravo Carlino!) e noi qui a fare i vagabondi...

sabato 14 marzo 2009

Verso Arequipa

Passiamo velocemente la frontiera tra Cile e Peru' e capiamo al volo che da oggi in poi le cose funzioneranno diversamente. Sul bus da Arica a Tacna conosciamo Elena, simpatica ragazza peruviana di Arequipa, che non smentisce gli stereotipi sul tipico carattere sudamericano: muy amable ci da' un sacco di dritte su come muoverci per cambiare i pochi pesos cileni che ci sono rimasti in saccoccia e sul modo migliore per raggiungere la sua citta'. Lei e' infermiera e le piacerebbe venire in Italia a lavorare, sa che da noi c'e' molta domanda.
Senza farselo neanche chiedere va lei ad informarsi sul costo del trasporto in modo tale che ci facciano pagare meno: con i turisti fanno sempre i furbetti del quartierino...
Sotto un sole cocente attendiamo che il bus finisca di caricare la miriade di pacchi delle molte donne che sono venute a Tacna, zona franca, a fare grandi acquisti e dopo un monton di controlli vari partiamo finalmente alla volta della "citta' bianca".
L'impatto con la realta' peruviana e' duro e comincia proprio in questo trasferimento: ogni pueblo degno di nota tra Tacna ed Arequipa e' dotato del suo bel posto di polizia doganale (?). Il bus e' costretto a fermarsi ed ogni volta si ripete la triste rappresentazione della forza e dell'arbitrio nei confronti dei piu' deboli: loschi gendarmi dalla divisa nera e dal ghigno impassibile, dotati di Ray Ban e manganelli, salgono sul bus ed iniziano a rovistare nei poveri averi degli altrettanto poveri passeggeri. E puntualmente scattano i sequestri della varie mercanzie, anticipati dal patetico lancio delle stesse attraverso i finestrini.
Nessuna conseguenza per i passeggeri, tranne naturalmente la perdita del bagaglio, poiche' nessun verbale dell'accaduto viene stilato, dettaglio che renderebbe difficile per questi inneffabili tutori dell'ordine rivendere la merce razziata e farla franca.
Elena ci spiega che da qualche tempo in Peru' e' entrata in vigore una legge che vieta la vendita di abbigliamento usato (!): lo scopo della norma dovrebbe essere quello di tutelare l'industria nazionale del settore. Ed ecco spiegati i sequestri! Ma allora perche' non effettuare un unico controllo accurato e verbalizzato? Perche' nell'osservatore straniero rimane la nettissima sensazione che i "predatori" della cittadina precedente stiano ben attenti a lasciare qualcosa per gli appetiti dei colleghi successivi?
Come ci dice la nostra compagna di viaggio la corruzione c'e' dappertutto, e noi italiani lo sappiamo bene, ma qui in Peru' si pratica alla luce del sole, in modo cosi' sfacciato e rapace che leggiamo chiaro nei suoi occhi un tristissimo velo di vergogna.

Messaggi dall'altro mondo...


venerdì 13 marzo 2009

Trova le differenze


Nota bene: alcune parti anatomiche della figura in secondo piano sono state abilmente modificate con Photoshop.

Arica... adios Chile!




Ebbene si', e' giunta l'ora di lasciare il "carissimo" Cile e fare rotta sul Peru': ci ha chiamato il Signor Carta Si' e ci ha detto che se non ci diamo una regolata viene personalmente in Sudamerica e ci riporta in Italia "su un cargo battente bandiera liberiana" (citazione cinematografica per pochi eletti).
Arica e' l'ultima citta' a nord prima del confine e sinceramente ci aspettavamo molto di piu': speravamo di fare un bagnetto e magari concederci una cenetta romantica in riva al Pacifico... niente di tutto cio'! L'acqua, checche' ne dica la Lonely, e' freddissima e va bene solo per quegli sciroccati di surfisti (invidia massima del sottoscritto).
Cerchiamo di pezzarla sotto il profilo gastronomico e ci facciamo consigliare dal proprietario dell'ostello: quando arriviamo al ristorante ci accorgiamo che e' situato proprio al di sopra di una colonia di leoni marini che ha scelto il porto di Arica come dimora abituale.... bello direte voi, forse non avete idea di quanto puo' puzzare un singolo leone marino, ecco moltiplicate per 80 o 100 e poi ditemi se avete ancora voglia di mangiare una zuppetta di pesce!
Al terminal internazionale dei bus abbiamo un primo assaggio di cio' che ci aspettera' al di la' del confine: autobus sgangherati con i loro aggressivi procacciatori di clienti, decine di donne peruviane e boliviane nei loro abiti tradizionali sedute in mezzo ad una miriade di pacchi, pacchetti e pacchettini, la sensazione di sentirsi osservati per la prima volta come un corpo estraneo... mi viene quasi voglia di tingermi i capelli di nero e di vestirmi come Manu Chao... va beh, vedremo se il tempo ci aiutera' a sentirci meno "gringos".

domenica 8 marzo 2009

San Pedro de Atacama, ma il peyote dov'e'?!?



































Ed eccoci qui, nella nostra penultima tappa cilena.
Come molti di voi sapranno il Desierto de Atacama e' considerato uno dei luoghi piu' aridi della Terra e vi possiamo confermare che e' vero: in alcuni punti non si registrano precipitazioni piovose da circa 300 anni.
L'unica eccezione alla regola e' il cosiddetto "invierno boliviano" che, a discapito del nome, si verifica in estate e grazie alle nubi cariche di pioggia provenienti dalle vicini Ande boliviane riesce a trasformare in pochi minuti il minuscolo pueblo di San Pedro in un'immensa pozzanghera. Naturalmente tutto passa nel giro di un quarto d'ora e le basse casette dai muri di fango e dai tetti di paglia, le stradine sterrate con il loro viavai di turisti europei ed i ristorantini che ti spellano vivo se solo osi avvicinarti riprendono le loro sembianze di sempre.
Indovinate quando siamo capitati a San Pedro? Esatto! Nel pieno svolgimento del suddetto fenomeno meteorologico: dura circa una settimana all'anno e noi l'abbiamo beccato in pieno... che culo!
Siamo alloggiati in un ostello veramente "original", costruito in totale armonia con l'architettura del luogo: tutte le stanze si affacciano su di un patio centrale ed hanno una piccola veranda di canne con tanto di sedie e tavolino. La presenza della cucina inoltre e' l'ideale per sfuggire ai suddetti ristoranti acchiappaturisti cosi' che possiamo concentrare le spese su cio' che qui vale veramente la pena di essere vissuto: le escursioni nei dintorni di San Pedro. Nel raggio di 60 Km. infatti si trovano un'infinita' di attrazioni naturalistiche : valli e canyons dall'aspetto lunare, laghi salati dove poter fare il bagno, lagune dove nidificano i fenicotteri, sorgenti termali, geysers, etc...
La concorrenza tra le varie agenzie turistiche e' spietata, quindi i prezzi rimangono ad un livello ragionevole.
Per la notte scorsa avevamo prenotato un tour "astronomico" nel deserto: un astronomo francese ha installato diversi telescopi a circa 15 Km. da San Pedro ed ogni sera accompagna i turisti a vivere un'esperienza che tutti dicono indimenticabile... noi possiamo solo dirvi che il malefico invierno boliviano ci ha fatto risparmiare i 30.000 pesos cileni del tour...

P.S. per gli amici di Carignano: il peyote era finito, va bene lo stesso una cassetta di porcini?

martedì 3 marzo 2009

La Serena ed il Parco Nazionale Pinguino di Humboldt






















Per spezzare il lungo viaggio da Valparaiso al nord del Cile decidiamo di fare tappa nella citta' costiera di La Serena, una delle poche che ha conservato quasi intatta la tipica struttura architettonica "coloniale". Tanto per farvi un esempio nel centro storico nessun palazzo supera i quattro piani di altezza.
Sinceramente, a parte qualche bell'edificio ed una spiaggia lunghissima e piuttosto selvaggia, la citta' non ci ha entusiasmato, ma siamo riusciti a rendere questa sosta indimenticabile grazie alla visita del vicino (si fa per dire: 120 km di lande desolate) Parco Nazionale Pinguino di Humboldt.
Questa riserva marina ospita non solo i nostri cari amici pinguini ma anche diverse specie di uccelli, leoni ed elefanti marini e dulcis in fundo i delfini.
Queste creature meravigliose, con la loro andatura pacifica e gioiosa allo stesso tempo, sono in grado di trasmettere una grande sensazione di benessere: avevamo un piccolo video da pubblicare ma ci siamo scontrati con i misteri di Windows Media Player.... entonces speriamo che le foto qui sopra riescano a contagiare un poco anche voi!

Hasta siempre... Valpo!













Non potevamo congedarci da Valparaiso senza pubblicare altri scorci di questa meravigliosa citta'.