venerdì 28 agosto 2009

La foresta nebulare






I passatempi intelligenti di Monteverde/Sant'Elena






La prima tappa del nostro recorrido costaricense e' la zona di Monteverde/Sant'Elena, dove arriviamo freschi e riposati dopo un rilassantissimo viaggio in 4x4 con tanto di navigatore satellitare... in fin dei conti penso proprio che per una settimana riusciremo a superare la mancanza degli amati bus sudamericani!
Il motivo che ci spinge fin quassu' non e' la stupenda foresta nebulare, che fra l'altro abbiamo modo di visitare, ma bensi' una delle attrazioni turistiche piu' originali di tutto il Costa Rica e che ha avuto origine proprio nel paese di Monteverde: il canopy tour.
In cosa consiste? Immaginate di tendere un cavo d'acciaio tra le cime di due colline e, con un'adeguata imbragatura, farsi scivolare da un punto all'altro a tutta velocita', sfruttando esclusivamente la forza di gravita' ed un paio di rotelle di metallo, poste sopra la propria testa, che scorrono sul cavo sferragliando come un treno sui binari.
Moltiplicate il tutto per 10 o 12 (a seconda dell'operatore turistiche e quindi del numero dei cavi) ed aggiungete un paio di passaggi fra alberi secolari e valli incontaminate: non sara' forse il modo piu' intelligente di spendere i propri soldi, ma la scarica di adrenalina che si sente mentre si "vola" a 200 metri d'altezza vale davvero il prezzo del biglietto!

P.S.: una citazione d'obbligo per Elisabeth e suo figlio Javier, i proprietari del delizioso b&b che ci ha ospitato per la notte: se tutte le persone del mondo fossero come voi due vivremmo davvero in un paradiso terrestre! Hasta pronto...

mercoledì 26 agosto 2009

Stiamo lavorando per voi....


E poi c'e' gente che dice che siamo degli sfaccendati....

venerdì 21 agosto 2009

San Jose': un pessimo biglietto da visita per il Costa Rica

Arriviamo a San Jose' di venerdi' pomeriggio ed il traffico della caotica capitale e' letteralmente impazzito. Per raggiungere l'ostello prescelto attraversiamo mezza citta' e ci rendiamo conto che, dopo Managua, e' senz'altro uno dei luoghi piu' brutti che abbiamo visto fino ad ora.
Il centro storico, quasi completamente privo di bellezze architettoniche, brulica di mendicanti e di loschi personaggi per niente raccomandabili: non sembra affatto di essere nella capitale di uno dei Paesi piu' ricchi e sviluppati del Centro America.
Unico motivo della nostra permanenza qui e' che l'indomani verremo raggiunti dai neo sposini ammericani, Christian e Cathy, per trascorrere insieme una bella settimana costaricense. Non sara' facile conciliare le esigenze di due "poveri" backpackers con quelle di una coppia di yankees giustamente abituati ad ogni comfort.
Ed infatti l'inizio non e' niente male: loro si presentano al Grand Hotel di San Jose' con un bel 4x4 pronti a vivere un'intensissima settimana di vacanza "esotica" mentre noi, nel nostro ostello al profumo di muffa, contiamo gli spiccioli che ci sono rimasti prima della bancarotta: ne vedremo delle belle!

mercoledì 19 agosto 2009

San Juan del Sur: un'altra parentesi "italiana"








Dopo la pessima sistemazione alberghiera dell'Isla de Ometepe, con tanto di formiche giganti che adornavano permanentemente un'intera parete della nostra camera, decidiamo di farci un regalo e grazie al fiuto infallibile della Robertina troviamo un vero e proprio gioiello dell'ospitalita': Maison Adria.
Questo affascinante b&b e' gestito dalla signora Anita, triestina sanguigna e generosa, che da piu' di 10 anni vive in questo paesino all'estremo sud della costa del Pacifico nicaraguense. La casa che ci ospita e' una meraviglia architettonica difficile da descrivere, il cui fulcro e' un immenso spazio comune completamente rivestito di legno e letteralmente "aperto" in direzione dell'oceano.
Ancora una volta usiamo l'arma delle cucina per scardinare le regole del b&b e per le tre serate passate a Maison Adria ci trasformiamo nei cuochi ufficiali di ospiti e padroni di casa. In queste cenette casalinghe abbiamo modo di conoscere "il Dante", ex marito di Anita e personaggio di uno spessore non comune... ma avremo modo di parlarvi di lui nelle prossime puntate.
Due parole su San Juan del Sur: sara' anche una delle principali attrattive turistiche del Nicaragua, ma dopo aver visto le spiagge dell'Ecuador e del Messico non ci ha di certo impressionato, anzi lo salutiamo senza remore per raggiungere l'attesissimo Costa Rica!

lunedì 10 agosto 2009

La Isla de Ometepe: un viaggio indietro nel tempo







Ebbene si', con un enorme sforzo di volonta' siamo riusciti a tagliare il cordone ombelicale con i nostri gentilissimi ospiti di Managua ed eccoci di nuovo zaino in spalla con destinazione SUD SUD SUD.
La prima tappa delle nostre nuove peregrinazioni e' la bellissima Isla de Ometepe, la piu' grande isola lacustre del mondo, formatasi dall'eruzione di due vulcani gemelli all'interno del vastissimo Lago Nicaragua. La sagoma dei due vulcani vista dalla riva del lago e' spettacolare e ci fa capire come mai l'Isla de Ometepe sia tuttora in lizza per diventare una delle nuove sette meraviglie del mondo.
Quando sbarchiamo dal piccolo traghetto veniamo letteralmente trasportati indietro nel tempo di almeno 50 anni: pochissime auto, una sola strada che corre lungo tutta l'isola, il mezzo di locomozione piu' diffuso e' senz'altro il cavallo (senza disdegnare naturalmente le mucche!).
Fortunatamente le sistemazioni alberghiere economiche non mancano e riusciamo anche ad affittare una moto per esplorare l'isola in totale liberta': 20 USD al giorno e' una spesa che possiamo affrontare persino noi!
E qui inizia il mio personalissimo viaggio nel passato, quando da perfetto giovinastro mi divertivo a spaccare i timpani (e forse anche qualcos'altro) di chiunque si trovasse in un raggio di 50 metri dalla mia stupenda KTM 125 con la marmitta taroccata... Che bei tempi spensierati, mica come adesso che ci si ammazza di lavoro dalla mattina alla sera... ;-)
Grazie al cielo il Volcan Concepcion, il piu' alto dei due e l'unico attivo, nei 3 giorni della nostra permanenza non ha dato segni di vita, quindi salutiamo i simpaticissimi abitanti di Ometepe e riprendiamo il nostro viaggio, destinazione San Juan del Sur.

Granada: il Nicaragua che non ti aspetti








Visitiamo la piu' bella citta' del Nicaragua in giornata, partendo da Managua al mattino e facendovi ritorno la sera: peccato perche' Granada e' veramente un gioiello!
Qui si tocca con mano il miracolo economico che il turismo internazionale puo' provocare persino in un Paese "difficile" come il Nicaragua: nelle strette stradine del centro coloniale e' tutto un susseguirsi di piccoli hotel di charme, botteghe tradizionali, ateliers di artisti e ristorantini ben curati.
Nelle ore piu' calde della giornata il sole e' veramente implacabile : ne approfittiamo per un bel taglio di capelli da 1,50 USD in un fresco salone di bellezza.
Naturalmente non ci facciamo mancare una capatina al mercato dove ancora una volta veniamo catapultati nella vera realta' nicaraguense: gran confusione, molta sporcizia e gli sguardi perplessi di chi non si e' ancora abituato ad avere a che fare con questi strani e curiosissimi gringos...

mercoledì 5 agosto 2009

Matagalpa: visita alla comunita' cafetera La Pita










La zona di Matagalpa fa parte della cosiddetta Ruta del Cafe', una delle destinazioni turistiche piu' "battute" del Nicaragua. Per non farci turlupinare dalle solite agenzie specializzate una volta arrivati in citta' ci rivolgiamo direttamente al CECOCAFEN, una sorta di consorzio agrario nazionale che aiuta le piccole comunita' agricole nicaraguensi fornendo materie prime, mezzi teconologici e finanziamenti ad hoc.
L'addetto alle pubbliche relazioni (!) ci mette in contatto con la loro filiale di San Ramon che a sua volta ci organizza l'incontro con una giovanissima guida locale, Daniel, ragazzo sveglio e molto preparato che per l'intera giornata ci fara' scoprire le caratteristiche della sua comunita' di appartenenza: La Pita.
Cercate di immaginare un minuscolo villaggio composto da circa 25 famiglie, raggiungibile esclusivamente a piedi o a cavallo, la cui sopravvivenza dipende totalmente dalla coltivazione e raccolta del caffe'. La natura circostante e' grandiosa e percorrendo i 3,5 Km che separano la comunita' dal paese di San Ramon abbiamo modo di immergerci nei "tempi" che scandiscono la vita di queste persone.
Purtroppo non e' stagione di raccolta: i semi di caffe' sulle piantine sono ancora di un verde brillante mentre il colore del chicco maturo sara' il rosso. Ciononostante abbiamo modo di conoscere, grazie ai racconti di Daniel, la durissima realta' in cui vivono queste comunita' cafeteras.
L'incontro piu' emozionante rimane senz'altro quello con i bambini della scuola primaria, reso possibile dal fatto che la madre della nostra guida e' la maestra della comunita': in un'unica grande aula una ventina di bambini divisi in gruppetti a seconda dell'eta' ci hanno accolto con gli occhi spalancati e grandi sorrisi. La maestra nel frattempo ci faceva notare che le condizioni economiche di alcune famiglie non permettono a tutti i bambini di frequentare la scuola con assiduita'.
Unica luce di speranza che intravvediamo nel futuro di queste persone e' la recente costruzione di un piccolo eco-hotel completamente gestito dalla comunita' che potra' accogliere quei turisti pronti a conoscere da vicino, e senza filtri patinati, una delle piu' "vere" realta' nicaraguensi.

Sulle strade del Nicaragua...