giovedì 30 aprile 2009

Primo Maggio, su coraggio!

Anche due squinternati come noi non dimenticano l'importantissimo valore simbolico di una festa come questa: buon Primo Maggio a tutti voi!

martedì 28 aprile 2009

Lima: la metropoli che non ti aspetti






Lasciamo Ayacucho pimpanti e riposati: una settimana intera senza spostamenti e' stata un vero toccasana. Ormai i giorni passati qui in Peru' stanno diventando veramente tanti quindi ci informiamo sul modo piu' rapido per raggiungere la costa nord e da qui la nostra prossima meta: l'Ecuador.
La soluzione piu' semplice sembra quella di prendere un pullman notturno per Lima (7/8 ore) e da qui prenderne subito un altro per Trujillo (altre 6/7 ore). I nostri amici viaggiatori ci avevano sempre sconsigliato di prendere bus notturni in Peru'... e finalmente abbiamo capito perche'! Gli autisti sembrano appena usciti dal piu' vicino centro di igiene mentale ed invece di usare il freno preferiscono l'utilizzo del clacson: se l'ostacolo si sposta bene altrimenti... amen.
Da parte nostra con grande intelligenza tattica prima della partenza abbiamo pensato bene di mettere sullo stomaco un bel mezzo kg di lasagne al ragu'. Ebbene si', qui in Peru' sono capaci di fare la lasagna: non sara' come quella della Mimmi o della Cate ma fra tutti i piatti simil-italiani e' l'unico che non ci ha ancora deluso.
Risultato dell'accoppiata autista loco + cenone di capodanno? La povera Robertina ha sperimentato un vero e proprio incubo ad occhi aperti: otto ore di nausea e di corse precipitose verso il "pulitissimo" bagno del bus. Io nel frattempo cercavo di fare il bravo infermiere mentre lanciavo le peggiori maledizioni verso l'autista e la sua stirpe fino alla decima generazione.
Arrivati a Lima alle sette del mattino eravamo assolutamente incapaci di proseguire oltre: sembravamo due sopravvissuti al naufragio del Titanic, ogni parvenza di abbronzatura ci aveva del tutto abbandonato e l'unico desiderio era quello di buttarci su un letto che non dondolasse al ritmo di cumbia!
Come si suol dire: non tutto il male viene per nuocere. Abbiamo trovato una sistemazione piuttosto centrale (e questa volta dobbiamo ringraziare la vituperata Lonely Planet) ed abbiamo cercato di recuperare le forze: nel primo pomeriggio eravamo gia' pronti per esplorare la tanto temuta Lima, una metropoli di 12 milioni di abitanti e capitale di un Paese con grandi problemi di poverta' e delinquenza e che quindi era stata completamente scartata dalle nostre opzioni di viaggio.
Ci aspettavamo una citta' invivibile, sporca, brutta e cattiva.... niente di tutto cio'! Dal nostro albergo abbiamo raggiunto il centro in pochi minuti di passeggiata e tutte le persone a cui abbiamo chiesto informazioni si sono dimostrate gentilissime. Per nostra fortuna era il martedi' della Settimana Santa quindi la piazza principale, dove siamo arrivati verso l'ora del tramonto, era completamente chiusa al traffico per un'imminente processione religiosa: bellissima!
Per andare a cena abbiamo preso uno degli innumerevoli taxi della citta' e ci siamo fatti portare a Miraflores, il quartiere piu' elegante e sicuro della citta', ricco di ristoranti e locali notturni: praticamente il paradiso del turista!
E purtroppo anche noi viaggiatori "economici" ci siamo fatti abbagliare dalle mille luci della metropoli e ci siamo fiondati nel ristorante piu' caro di tutto il nostro viaggio: uno stupendo locale in stile argentino dove una bistecca alla brace costava piu' di una notte in albergo per due.... nessun rimpianto: dopo un mese di cucina peruviana la cara vecchia parrilla argentina ci ha fatto fare pace con il mondo!
La serata e' finita in un supermercato di lusso aperto 24 ore su 24, ipnotizzati davanti ad uno scaffale ricolmo di pasta Barilla: prendiamo coscienza che siamo due autentici provinciali che non riescono a scrollarsi di dosso questa patologica dipendenza dal cibo italiano..... con un sorriso ebete e lo zaino pieno di spaghetti e mezze penne salutiamo l'insospettabile ed accogliente capitale del Peru'.

sabato 25 aprile 2009

Un dentista confuso o un ginecologo tuttofare?!?


Ayacucho: 100% Peru'









La voglia di riprovare l'emozionante e coinvolgente esperienza della Settimana Santa, gia' vissuta in Andalusia, ci spinge fino ad Ayacucho, citta' sperduta nel bel mezzo della catena andina. Sembra infatti, secondo le cronache locali, che questa ricorrenza religiosa sia particolarmente sentita. Le celebrazioni iniziano il venerdi' prima della Domenica delle Palme e si protraggono per i 10 giorni successivi. Durante questo periodo e' impossibile trovare un posto in albergo, i festeggiamenti richiamano folle di turisti peruviani, ed e' cosi' che per assicurarci una sistemazione decente partiamo alla volta di Ayacucho con una settimana di anticipo.
Per raggiungerla ci aspetta un lunghissimo viaggio, piu' di 20 ore, attraverso le altissime montagne peruviane. Ovviamente gran parte della strada non e' asfaltata e per questo motivo facciamo due microtappe notturne ad Abancay ed Andahuaylas. La vista che si apre davanti ai nostri occhi durante il viaggio e' spettacolare ed e' incredibile la tenacia con la quale gli autoctoni rimangano aggrappati oltre che alle loro tradizioni alla loro terra.
Per gli appassionati di storia questa e' la citta' che ha dato vita al movimento rivoluzionario di Sendero Luminoso. Durante gli anni '80 e '90 era impossibile transitare da queste parti e nell'aspra lotta tra il governo ed i ribelli hanno perso la vita decine di migliaia di persone, tra le quali molti civili. Solo ora si inizia a parlare con una certa reticenza di quanto accaduto e noi abbiamo avuto l'occasione di poter assistere ad una toccante mostra fotografica che documentava uno degli orrori dimenticati di questa vera e propria guerra: l'assassinio premeditato ed il successivo interramento in una fossa comune della gran parte degli abitanti di un intero villaggio da parte delle forze militari governative. Attualmente Sendero Luminoso ha perso qualsiasi connotazione politico/rivoluzionaria e si e' convertito nel braccio armato dei gruppi narcotrafficanti peruviani.
La speranza di rivivere le emozioni della Settimana Santa malagueña sono andate un po' deluse: la fiesta non e' stata altrettanto partecipata e coinvolgente come avremmo sperato. L'unica vera emozione ce l'hanno offerta i tanti ragazzini delle scuole secondarie Ayacuchane che non perdevano occasione per venirci ad intervistare: la presenza dei turisti stranieri qui e' infatti ancora un evento non comune. Tutte queste attenzioni ci hanno fatto scoprire cosa significa essere dall'altra parte dell'obbiettivo della macchina fotografica, facendoci sentire un incrocio tra una star hollywoodiana ed un animale allo zoo.

mercoledì 22 aprile 2009

Tre mesi di viaggio e non sentirli.....


Ed eccoci qui, dopo tre mesi di Sudamerica... notate la perfetta integrazione con l'ambiente circostante del sottoscritto?!?
Mentre la Robertina ha ancora le sembianze della turista occidentale alle prime armi...

Vittoria Savio ed il CAITH: un incontro illuminante sulla realta' peruviana

Tornati a Cuzco dopo l'escursione a Machu Picchu abbiamo avuto il piacere di conoscere Vittoria Savio, una nostra connazionale che si e' trasferita in Peru' da ormai trent'anni dedicando questa enorme fetta della sua vita alle persone piu' indifese e per questo piu' bisognose d'aiuto: le bambine che vengono "strappate" alle loro famiglie (generalmente campesiños delle Ande in stato d'indigenza) per essere utilizzate come schiave domestiche nelle case di tante famiglie "cittadine".
Molto spesso le famiglie d'origine vengono ingannate con la promessa che le loro figlie oltre a lavorare riceveranno un'istruzione e quindi, nella speranza di un futuro piu' roseo, vengono affidate a persone "di fiducia" che in realta' recidono ogni legame con i genitori e vendono le bambine a famiglie senza scrupoli che le sfruttano per 16/18 ore al giorno senza neppure fornire loro un letto degno di questo nome, figurarsi un'istruzione.
Per cercare di arginare questa piaga Vittoria ha fondato il CAITH (Centro de Apoyo Integral a las Trabajadoras del Hogar) che negli anni e' divenuto un'importante istituzione cittadina. Nel tempo all'attivita' di assistenza e di istruzione delle ragazze salvate da questa moderna forma di schiavitu' si e' aggiunta quella di ostello e di agenzia viaggi per quella categoria di turisti che oltre a visitare un Paese straniero sono anche interessati a conoscerne a fondo alcune caratteristiche culturali ed alcune realta' meno "patinate". In questo modo il CAITH, che non riceve nessun tipo di contributo pubblico, riesce ad assicurarsi alcuni introiti finanziari che si vanno ad aggiungere alle donazioni che giungono dalla rete dei tanti sostenitori italiani che Vittoria ha saputo creare nel tempo.
Noi purtroppo abbiamo saputo dell'esistenza del CAITH quando ormai eravamo in partenza verso Ayacucho quindi non abbiamo potuto soggiornare in questa bellissima struttura, ma ci e' bastato condividere con Vittoria ed alcuni suoi collaboratori una cena "casalinga" per apprezzare il carattere straordinario di una donna che ha letteralmente donato la sua vita agli altri e riesce a trasmettere in chi la circonda una forza vitale senza pari.

P.S.: un saluto speciale a Dolores, Paolo ed Andrea: grazie per averci offerto la prima reunion in lingua italiana da quando siamo partiti.... suerte!

giovedì 16 aprile 2009

La colazione dei campioni

Oggi siamo in partenza per Cuenca: 4 ore di viaggio tra le montagne dell'Ecuador. E per affrontare i tornanti cosa c'e' di meglio di una bella colazione composta da: uova strapazzate, succo di melone ed una bella tazza di latte bollente?!? La prossima volta che ci sentirete lamentare perche' la schiuma del cappuccino non e' della giusta densita' oppure il latte macchiato e' un po' tiepido siete autorizzati a spararci alla nuca...

P.S.: non temete: le ultime puntate sul Peru' sono in arrivo!

sabato 11 aprile 2009

Buona Pasqua!

Dalla splendia spiaggia di Huanchaco (fra un po' vedrete le nostre foto!) un augurio sincero di Buona Pasqua a tutti!!!

lunedì 6 aprile 2009

Machu Picchu, un immenso tragamonedas












Il sito archeologico di Machu Picchu e' stupendo, imponente e curato alla perfezione. Venire in Peru' e non visitarlo sarebbe veramente un peccato mortale.
Fatta questa doverosa premessa veniamo al sodo: per gli standard peruviani un'escursione a questa cittadella Inca e' straordinariamente cara!
Partiamo dalla via di accesso al pueblo di Aguas Calientes, che e' l'unica cittadina nei dintorni del sito: ci si puo' arrivare solo via treno (piu' o meno) ed indovinate un po'? Sul percorso Cuzco-Aguas Calientes opera in regime di monopolio una societa' inglese.... regalo dell'ex presidente Fujimori che, fra le altre amenita' commesse durante il suo mandato, si e' venduto la concessione ferroviaria prima di scappare in Giappone quando nell'aria si iniziava a sentire il tintinnare delle manette. Risultato: i prezzi dei biglietti del treno sono stabiliti in dollari americani e sono esorbitanti!
Seconda mazzata: da Aguas Calientes ci sono altri 8 simpatici km di salita per Machu Picchu ed anche qui i bus del comune ti scuciono 14 USD andata e ritorno.
Terza: il ticket d'ingresso al sito archeologico equivale a circa mezza settimana in albergo per noi ed ad un decimo dello stipendio per un peruviano medio.... e vai!
Ok, per un turista europeo che ha due settimane di vacanze e vuole scoprire il piu' possibile di questo straordinario Paese tutte queste lamentele suonerrano forse un po' patetiche, ma per noi due che ci stavamo abituando a rispettare finalmente il nostro esiguo budget finanziario questa escursione ha avuto lo stesso effetto di una doccia gelata!
Ed eccco quindi che sono scattate le contromisure: per il tragitto di andata niente treno (tie'!) ma un avventuroso viaggio di due giorni per una via alternativa che ci era stata minuziosamente descritta da Angelica (una simpatica chica cilena conosciuta ad Arequipa). I mezzi di trasporto utilizzati sono stati rispettivamente: un bus di linea (Cuzco-S.Maria), un taxi da rally guidato dal figlio segreto di Manuel Fangio (S.Maria-S.Teresa) e la confortevole cabina di un camion addetto al trasporto ghiaia (S.Teresa-Terme di S.Teresa). E gli ultimi dieci km ce li siamo sparati camminando lungo i binari del treno fino ad Aguas Calientes: memorabili!
Non avremo fatto l'Inka Trail (il famoso percorso di trekking che dura cinque giorni) ma nel nostro piccolo abbiamo raggiunto Machu Picchu sentendoci molto meno gringos della moltitudine di turisti che affollavano il sito archeologico piu' spettacolare di tutto il Peru'.

P.S.: Ma cosa sono i tragamonedas? Dal verbo "tragar": inghiottire + "monedas" (va beh questo non lo traduciamo) sono delle sale giochi diffusissime qui in Peru' al cui interno si trovano esclusivamente video poker e slot machines. Tutte quelle che abbiamo visto (da fuori) fino ad oggi sono modernissime e creano un contrasto incredibile quando magari si trovano nel bel mezzo del quartiere piu' sguelfo del paesino piu' sperduto delle ande peruviane (chi e' appassionato di geografia provi a cercare Andahuaylas sulla cartina...).
Questi luccicanti templi del cattivo gusto e delle cattive abitudini sono la prova che la tassa occulta sui poveri, ovvero il gioco d'azzardo a buon mercato, funziona benissimo a tutte le latitudini del mondo.

venerdì 3 aprile 2009

Cuzco: l'antica capitale del regno Inca










Arriviamo a Cuzco in un freddo pomeriggio di marzo: ok dovrebbe essere estate, ma la stagione delle piogge qui nella regione andina si fa sentire.
Senza prenotazione alberghiera iniziamo la via crucis alla ricerca di un posto adatto alle nostre esigenze: ormai abbiamo imparato che i siti internet degli alberghi peruviani sono affidabili come le promesse dei politici in campagna elettorale.... meglio toccare con mano prima di ritrovarsi in uno scantinato dotato di doccia fredda e simpatici ospiti a dodici zampe. La perigrinazione sarebbe anche divertente se non fosse per i 15 kg. di zaino e gli onnipresenti venditori ambulanti che cercano di propinarti ogni genere di oggetto: pannocchie di mais bollite, sigarette, fette di torta, improbabili acquerelli, spiedini di frattaglie, etc. Alla fine optiamo per un posto veramente bello, dotato di una cucina ampia, pulita e luminosa. Ebbene si', dopo due mesi di cucina sudamericana il primo requisito che cerchiamo e' la possibilita' di cucinare qualche pasto leggero in modo autonomo: avreste dovuto vedere le nostre facce quando in un supermercato di Cuzco abbiamo avvistato il semolino.... gioia pura!
La citta' e' stupenda e non per niente insieme al vicino Machu Picchu e' il luogo piu' visitato del Peru': e' un continuo susseguirsi di ampie strade e strette viuzze pedonali, ed essendo stata edificata in un ambiente collinare non c'e' una piazza che si trovi sullo stesso piano di un'altra.
Dal punto di vista architettonico si nota subito che la citta' odierna poggia sulle fondamenta della citta' Inca: molte chiese e le piu' belle dimore nobiliari sono state letteralmente costruite sugli antichi edifici preispanici, conservandone molte tracce nei muri perimetrali. Muri che durante tutti i secoli successivi alla conquista spagnola si sono sempre dimostrati piu' resistenti di tutte le altre costruzioni ai frequenti terremoti che hanno investito questa parte del Peru'.
Ma veniamo alle note negative: l'invasione turistica ha trasformato Cuzco in un immenso parco giochi per gringos: ogni tre attivita' commerciali due sono ristoranti che con il loro corollario di loquaci "buttadentro" contribuiscono ad appannare l'indubbio fascino della citta'. Inoltre sono tantissime le persone indigenti che vivono sulla strada in cerca di elemosina, compreso un numero impressionante di bambini. Che bello sarebbe se alcuni di quelli che si sono arricchiti con il turismo occidentale possedessero un minimo di compassione per i propri concittadini.
Ma forse abbiamo scoperto che chi lucra maggiormente sulla "nostra" presenza qui in Peru' sono proprio degli occidentali.... ma pensa un po'! Per maggiori dettagli non perdetevi il prossimo post dal titolo: Machu Picchu, un immenso tragamonedas.

giovedì 2 aprile 2009

Ma allora anche il Robby sa scattare una foto!


Dopo due mesi di tentativi sono riuscito a cogliere qualcosa di speciale, almeno per me!