sabato 26 settembre 2009

Finché la barca va...







Ed eccoci pronti a salpare: destinazione Cartagena de Indias, sulla costa caraibica della Colombia. La traversata durerà 4/5 giorni, di cui due li passeremo visitando l'arcipelago delle Isole San Blas mentre i restanti saranno occupati dalla vera e propria traversata in mare aperto.
La barca che ci porterà a destinazione è un catamarano a vela dal nome piuttosto originale: Fritz the Cat, come il pluricensurato cartone animato degli anni '60...
Lo skipper è un ex ristoratore austriaco che ha mollato tutto ed ora fa il taxista di lusso su e giù per il Mar dei Caraibi: ebbene sì, questi personaggi esistono davvero!
Gli standard di igiene e pulizia non sono il massimo e fin dall'inizio capiamo che sarà un'esperienza veramente tosta. I nostri compagni di viaggio sono una combriccola di inglesi ed australiani, ragazzi simpatici ma con i quali ci risulta piuttosto difficile comunicare.
Ci consoliamo con le bellissime Isole San Blas patria dei Kuna, una popolazione indigena che vive di pesca e di turismo, in condizioni molto simili a quelle che si potevano incontrare secoli fa. Abbiamo tempo per fare un po' di snorkeling nelle diverse barriere coralline dove sostiamo nei primi due giorni e di goderci gli splendidi tramonti del Mar dei Caraibi prima di intraprendere quella che per la Robertina sarà in assoluto l'esperienza più traumatica di tutti questi mesi: la traversata verso la Colombia!
Purtroppo il mal di mare gioca un pessimo scherzo alla mia dolce metà e gli ultimi tre giorni di viaggio si trasformano, per lei e per molti altri passeggeri, in un vero e proprio incubo fatto di corse precipitose verso il bagno e lunghe ore di sonno "artificiale" (un sentito grazie all'inventore delle pillole extra strong contro la nausea!). L'apice della nostra avventura però lo viviamo durante l'ultima notte, caratterizzata da venti a 70 Km all'ora ed onde alte circa 6 metri... volete andare da Panama' a Cartagena e/o viceversa? PRENDETE UN AEREO!

mercoledì 16 settembre 2009

El Casco Viejo









Scoprendo Panama City...








A Panama City ci raggiunge Monica, l'unica amica parmigiana che e' stata di parola e ci e' venuta a trovare fin quaggiu' per percorrere insieme un bel pezzo di strada... Grande Mo', siamo fieri di te!
La citta' e soprattutto la cordialita' della sua gente ci hanno conquistato: non capita tutti i giorni che un centinaio di persone in fila per prendere un bus in direzione areoporto ti faccia passare solo perche' hai l'aria un po' smarrita del turista notevolmente in ritardo.
Premio assoluto della simpatia lo conquista pero' il bravissimo Peppo, un fotografo di Panama City che "abbordiamo" nello storico quartiere del Casco Viejo con la scusa di parlare un po' delle nostre Nikon... in realta' non ci azzardavamo ad avvicinare un gruppo di musicisti improvvisati che, seduti davanti a casa, stavano dando vita ad un animatissimo concertino di musica caraibica. Con lui al nostro fianco e' stato tutto molto piu' easy!
Ma dobbiamo sbrigarci se non vogliamo rimanere a Panama' per il resto del nostro viaggio: c'e' da trovare una barca per attraversare il Mar dei Caraibi e raggiungere Cartagena de Indias, in Colombia. Uff, sempre a faticare!

venerdì 11 settembre 2009

In viaggio verso Panama'







E chi l'avrebbe mai detto, stiamo arrivando a Panama' (con l'accento sulla a)... Quando si pensa a questa piccola nazione centramericana viene in mente il famoso canale, il suo status di paradiso fiscale (ormai un po' appannato), i grattacieli di Panama City e praticamente nient'altro... Ed e' un vero peccato perche' le attrattive naturalistiche di Panama' sono davvero notevoli, cosi' come l'amabilita' dei suoi abitanti: difficilmente nelle nostre lunghe peregrinazioni ci siamo sentiti cosi' ben accolti!
E pensare che le premesse non erano state assolutamente positive: il passaggio frontaliero tra Costa Rica e Panama' e' stato un incubo d'inutile burocrazia iniziato alle 5 del mattino e finito verso le 11... Fortunatamente c'era qualcuno ad aspettarci a braccia aperte in localita' Las Tablas, a circa meta' strada tra il confine e la capitale. I primi giorni di permanenza infatti li abbiamo trascorsi come ospiti d'onore del Dante, la persona eccezionale conosciuta qualche settimana prima a San Juan del Sur (Nicaragua).
Grazie a lui abbiamo scoperto la dote segreta della Robertina, ovvero cio' che ci permettera' di sostentarci economicamente al momento del nostro rientro in Italia: la rabdomanzia! Ebbene si': la mia dolce meta', munita di un paio di bacchette di bronzo, e' in grado di trovare l'acqua che scorre sotto terra... E' tutto vero: abbiamo le prove filmate! Io l'ho sempre detto che aveva i poteri... ;-)
Quindi adesso lo sapete: dovete scavare un pozzo ma non sapete esattamente dove? Volete sapere se il terreno che state acquistando possiede delle riserve d'acqua? Scrivete subito a questo indirizzo! Assicuriamo prezzi modici e le prime dieci e-mails riceveranno in regalo un cappello di paglia intrecciata in perfetto stile panamense. Soddisfatti o rimborsati!

giovedì 10 settembre 2009

S.P.Q.S.: Sono Pazzi Questi Surfisti







Durante la nostra permanenza a Montezuma approfittiamo della relativa vicinanza al paesino di Malpais-Santa Teresa per gustarci una focaccina ripiena di real mozzarella e prosciutto di Parma all'Otro Lado... grazie Jacopo e Francesca per il prezioso consiglio!
Sulla strada di ritorno a San Jose' invece ci fermiamo un paio di giorni a Jaco, localita' balneare colonizzata dal piu' triviale turismo nordamericano, dove riusciamo ad acquistare il biglietto del bus che ci portera' a Panama'. Comunque non tutto il male viene per nuocere: vicino a Jaco infatti c'e' la famosissima Playa Hermosa, una vera e propria mecca per i surfisti di tutto il mondo, con onde alte e costanti durante tutto l'anno.
Qui i novellini e' meglio se si mettono seduti sulla spiaggia, esattamente come abbiamo fatto noi, armati di crema solare e della nostra fidata Nikon: lo spettacolo offerto da decine di pazzi scatenati che affrontano onde gigantesche come fosse un gioco da ragazzi e' veramente mozzafiato!

martedì 8 settembre 2009

Penisola di Nicoya (parte seconda)








La settimana con gli amici ammericani e' giunta al termine con una velocita' sorprendente: ci eravamo appena affezionati al "nostro" bel 4x4 ed eccoci nuovamente zaino in spalla su di uno scalcinato bus costaricense, destinazione Montezuma, all'estremo sud della penisola di Nicoya.
Raggiungere la ex mecca dei freakkettoni degli anni '70 non e' uno scherzo: le strade in questa zona non sono per niente easy e tra bus e traghetti vari volano via un paio di giorni.
Il paesino di Montezuma, grazie alla sua stupenda posizione geografica piuttosto isolata, ha mantenuto nel tempo le sue ridotte dimensioni e non e' stato stravolto dall'arrivo del turismo di massa. Ok anche qui volendo si puo' affittare un quad oppure fare immersioni subacque, ma la maggior parte dei turisti che si avventura fin quaggiu' lo fa soprattutto per vivere l'atmosfera rilassata e senza fronzoli della sua spiaggia e della natura circostante.
Menzione speciale per le bellissime cascate che si trovano ad una mezz'oretta di commino dal paese seguendo il letto di un torrentello incontaminato accompagnati costantemente dalla presenza delle curiosissime scimmie cappuccino.... Pura Vida!

giovedì 3 settembre 2009

La penisola di Nicoya (parte prima)







Lasciamo il fresco delle montagne costaricensi per dirigerci verso la costa occidentale, destinazione Golfo de Papagayo, al nord della penisola di Nicoya.
Questo tratto di litorale e' un continuo susseguirsi di spiagge una piu' bella dell'altra, non per niente e' diventato la zona turistica piu' intensamente sviluppata di tutto il Paese.
La massiccia presenza di infrastrutture ha sicuramente causato gravi danni all'ambiente ed agli habitat di molte specie animali, ciononostante ogni passeggiata nei dintorni puo' riservare incontri ravvicinati di ogni tipo: procioni, scoiattoli, iguane, scimmie, etc.
Potrebbe persino capitare di essere svegliati in piena notte da un concertino di scimmie "congo", quei simpatici primati che quando vengono disturbati defecano nelle proprie mani e lanciano il loro prodotto con precisione millimetrica all'indirizzo dell'intruso... cantate pure belle scimmiette, e chi vi dice niente?!?

venerdì 28 agosto 2009