sabato 28 febbraio 2009

Ringraziamenti

Cari amici vicini e lontani (ma soprattutto lontani), non avete idea di quanto i vostri commenti siano importanti per noi! Davvero! Ogni volta che ci connettiamo la prima cosa che facciamo (ancora prima di metterci alla ricerca di una sistemazione per la notte successiva) e' andare a vedere se qualcuno dei nostri amici ha interagito con la nostra piccola creatura virtuale...
La delusione e' grande quando in fondo all'ultimo post pubblicato vediamo "commenti: zero", ma quando invece il numero dei commenti e' alto e l'affetto che da loro traspare lo e' altrettanto rimaniamo imbambolati davanti allo schermo del computer colmi di stupore, di gioia, di riconoscenza.
Ecco tutto questo e' successo con il post degli scatti della mia fotografa preferita e quindi a voi va il nostro semplice ma sentitissimo: GRAZIE!
P.S.: anche il Simi che ci da' dei finocchi ha fatto breccia nei nostri cuori...

Napule e'..... Valparaiso






















E' qualcosa di immediato che scatta o meno non appena arrivi in un posto nuovo, una sensazione di benessere che ti fa sentire come a casa. Lo respiri nell'aria che sei giunto nel luogo giusto e con Valpo (come la chiama la gente del posto) cosi' e' stato! Finalmente l'aria del sud! Paragonata alla neutra Santiago Valparaiso e' un elettroschock di profumi, colori, suoni. Strade che brulicano di gente in cerca dell'affare migliore o intenta a vendere frutta e verdura o piu' semplicemente cianfrusaglie varie. Si respira aria di mare.... Ed e' cosi' che approdiamo all'hostel Los Gaviotines (I Piccoli Gabbiani): l'ambiente e' informale e familiare, cosi' scatta subito da parte nostra la proposta di una cena comunitaria. L'invito e' ben accetto, siamo in 14, e la serata presto si trasforma in una vera e propria fiesta.
All'improvviso sembra di essere piombati in un film di Ozpetek, i personaggi ci sono tutti: c'e' Isabel, donna energica ed inguaribile hippie, quattro figli freakkettoni come lei se non di piu', marito non pervenuto; c'e' Jaime, simpaticissimo filosofo e figlio maggiore di Isabel proprietario dell'hostel; c'e' Cote, fidanzata di Jaime che vive a Barcellona, professione fotografa; c'e' Lilli, mamma di Cote e grande amica di Isabel, inguaribile ballerina ed amante della vita; c'e' Juanito, ingegnere navale che ha stracciato la sua laurea per divenire chef di professione, la sua ragazza e altri amici di famiglia... e a completare il quadro c'e' Rupert, lo svizzero ospite fisso dell'hostel e personaggio alquanto strambo! La serata finisce alle quattro del mattino, piedi nudi e Chemical Brothers....
Il giorno dopo per continuare ad alimentare il mal di testa la festa prosegue a base di Pisco Sour (cocktail nazionale cileno) e reineta fritta (squisito pesce locale).
Riusciamo a visitare Valpo soltanto due giorni dopo il nostro arrivo: la zona piu' caratteristica sorge sui "cerros" (colli), i piu' famosi dei quali sono il Cerro Alegre ed il Cerro Conception. Il piano regolatore qui sembra essere stato dimenticato ed e' cosi' che le case sono state costruite una a ridosso dell'altra in posti improbabili ed impervi, come palafitte di montagna.
Gli abitanti hanno dato libero sfogo alla loro fantasia verniciando le case con l'intera tavolozza dei colori e cio' che in un'altra parte del mondo potrebbe risultare un'inguardabile accozzaglia qui a Valparaiso assume una stupenda armonia.
Ci congediamo da Valpo con una serata da "supergiovani" in una discoteca a picco sull'oceano: reaggeton, reaggeton, reaggeton..... bello eh, ma che palle!

lunedì 23 febbraio 2009

Miscellanea....
























Dopo aver fatto sviluppare i rullini della nostra tanto amata reflex ecco alcuni scatti vecchia maniera, ve gustano?

Los murales de Santiago











Ci siamo accorti di aver "liquidato" la capitale cilena un po' troppo frettolosamente...

sabato 21 febbraio 2009

Santiago: bella senz'anima











Arriviamo a Santiago con l'intenzione di fermarci solo un paio di notti: i nostri nuovi amici Rodrigo e Laura ci avevano preannunciato una metropoli poco attraente, satura di smog ed abitata da gente gretta ed inospitale. Niente di tutto cio'!

La citta' sembra una capitale europea circondata dalle Ande , il sole estivo e' caldo ma non soffocante e l'aria e' tersa dal mattino alla sera. Anche qui, come ci e' capitato fino ad ora, la gente si fa in quattro per aiutarti.... Sara' il fatto che con gli zaini sembriamo due profughi della ex Jugoslavia e quindi suscitiamo un misto di compassione e benevolenza, ma non eravamo ancora arrivati all'ostello che avevamo gia' scambiato gli indirizzi e-mail con il simpatico Armando che, oltre a guidarci nell'immenso sistema di trasporti cittadini (il cd. Transantiago), ci ha promesso di inviarci le foto della sua regione d'origine in modo che possiamo valutare per bene la possibilita' di visitarla.... Ogni persona incontrata fino ad ora sembra un A.P.T., fantastico!
Santiago ci e' piaciuta: sicura ad ogni ora del giorno e della notte, ricca di zone pedonali e di persone affabili. Quello che manca e' l'atmosfera! Tanto Buenos Aires ci era sembrata magica quanto Santiago ci e' apparsa neutra, con poca personalita'. Un esempio: la sua metropolitana senza l'ombra di un graffito e' stupenda dal punto di vista funzionale, ma potrebbe tranquillamente essere clonata in qualsiasi altra parte del mondo. E cosi' per tante altre cose...

E poi lo "scimiottamento" dell'American way of life e' veramente sfacciato: ad ogni angolo c'e' un negozio che vende "ropa americana", le persone sembrano piu' votate alla realizzazione dei propri sogni consumistici e non mancano l'occasione per ricordare al turista che quella cilena e' la prima economia del continente sudamericano. E da un certo punto di vista e' tutto ampiamente comprensibile.

Ciononostante il ritorno in citta' di Rodrigo e Laura da Ushuaia ci ha fatto prolungare la sosta di ben altri quattro giorni cosi' da poter trascorrere insieme un paio di bellissime serate.

Nella prima ci siamo ritrovati in un bar gestito da due californiani a strafogarci di hamburghers e tacos mentre sul grande schermo c'era l'All Star Game.... Shock spazio-temporale: sembrava di essere a Los Angeles!

La sera dopo la nostra passione per la cucina ha di nuovo preso il sopravvento e li abbiamo invitati "da noi" per la solita spaghettata italian style con aggiunta di vitello tonnato.

Questa storia della gastronomia dovremmo farla fruttare....

Cosa aggiungere?

1) la visita ad una delle piu' famose bodegas cilene (Cousiño Macul) ci ha fatto propendere per i vini argentini;

2) lo spagnolo parlato dai cileni e' veramente feo (bruttissimo)!

Partiamo alla ricerca di nuove vibrazioni: Valparaiso.

martedì 17 febbraio 2009

E' tempo di bilanci....


Dopo neanche un mese dalla partenza la stampa sudamericana gia' si occupa della situazione finanziaria dei Robbies....

sabato 14 febbraio 2009

Que viva Chile!




E vai con il secondo timbro sul passaporto! Abbiamo attraversato la frontiera tra Argentina e Cile nel posto piu' trido che abbiamo visto fino ad ora ''Puerto Turbio" e siamo approdati nella piccola cittadina di Puerto Natales... Questa si' che e’ la Patagonia meridionale che uno si aspetta! Cielo costantemente nuvoloso, vento sferzante, casette basse rivestite di lamiera colorata... Dopo il grande "divertimentificio" di El Calafate un po' di originalita' era proprio quello che ci voleva. Se aggiungiamo il fatto che siamo passati da un dormitorio con 12 letti ed un bagno ''compartido" per 24 persone ad una camera privata che sembra una bomboniera, con bagno privato e lenzuola che profumano di Coccolino penso che Puerto Natales rimarra' nei nostri cuori molto molto a lungo...
Il giorno dopo subito in viaggio verso Punta Arenas, il principale centro abitato della Patagonia cilena, affacciata sullo Stretto di Magellano e con un clima ancora piu' pazzesco! C'e' talmente tanto vento che piove sempre anche quando splende il sole.... Davvero! Non ci siamo informati direttamente ma penso che essendo una zona ricca d'umidita' il vento porta con se' queste particelle d'acqua e te le sbatte in faccia e giu' per il coppino proprio mentre ti stai godendo una passeggiata in pieno sole... praticamente e' come fare una lampada su quelle poltrone fornite di spruzzino!
Purtroppo il buco dello strato di ozono a queste latitudini si fa sentire eccome... Non sono certo la persona piu' indicata per parlare di sole e abbronzature ma vi assicuro che dopo 5 minuti di esposizione senza la nostra inseparabile crema ''schermo fisico totale impermeabile'' si inizia a sentire sulla pelle una fastidiosissima sensazione di punture di spillo. Quali disastri siamo capaci di produrre....
Naturalmente non potevamo farci mancare una visita ad una colonia di pinguini di Magellano! Avevamo due alternative, ovvero spararci quattro ore di navigazione nelle agitate acque dello Stretto per raggiungere la grandissima colonia dell'Isola Magdalena oppure affrontare un tranquillo viaggetto di un'ora in bus per la piccola e semisconosciuta colonia di Seno Otway...
W le minoranze!
Salutiamo la ''carissima" Patagonia per la nostra nuova destinazione... Santiago de Chile!
Chi si ferma e' perduto!

venerdì 13 febbraio 2009

giovedì 12 febbraio 2009

Buenos Aires' meltin' pot


Con un po' di ritardo pubblichiamo una foto scattata nella milonga della domenica sera a Buenos Aires... WE LOVE THE CROGIUOLO!

mercoledì 11 febbraio 2009

El Glaciar...
















Ragazzi che meraviglia!
E' stata una delle cose piu' impressionanti che io abbia mai visto... mi correggo... e' stata la cosa piu' impressionante che io abbia mai visto! Ovviamente sto parlando del Glaciar Perito Moreno che dalle Ande scende a valle fino a "sfociare" nel Lago Argentino... e si e' proprio cosi' un ghiacciaio nel bel mezzo di un lago. Molti dei nostri amici torinesi ci avevano raccontato della sua maestosita' ... ma penso che solo vedendolo ci si possa rendere conto del suo fascino.
Siamo rimasti praticamente l'intera giornata ad ammirarlo e ad attendere un suo sussulto... il ghiacciaio Perito Moreno e' infatti uno dei pochi al mondo che ancora continua a crescere ad una velocita' maggiore di quella con la quale si scioglie ... ed e' per questo che nel suo avanzare dialoga con l'ambiente circostante... e' un ciclo incessante che lo vede morire e rinascere allo stesso tempo. In poche parole enormi pezzi di ghiaccio si distaccono dal fronte per precipitare nel lago sottostante... il boato prodotto da questo fenomeno ha un fascino ancestrale che ti fa rimanere in attesa della prossima scossa per ore ed ore nella speranza di riuscire a cogliere l'attimo in cui cio' accade.
Direi che e' valsa la pena di affrontare l'estenuante viaggio di due giorni e mezzo nel deserto patagonico per raggiungere El Calafate e da li il Glaciar... chi di voi non ha mai sentito parlare della famigerata Ruta 40? ... molti credo e un motivo c'e'... e' veramente una strada spaccaculo e allucinante che noi abbiamo deciso di percorrere in pullman... spazi sconfinati e deserti dove l'unico contatto con il mondo rimane qualche estancias (fattoria) sperduta nel nullla.
Insieme alla fatica e all'avventura abbiamo avuto anche il piacere di conoscere durante il viaggio due ragazzi fuori di testa per lo meno come noi se non di piu'... Laura y Rodrigo, entrambi di Los Angeles con origini messicane vivono da 7 mesi a Santiago del Cile... indovinate un po' che lavoro faceva lei? ...l'educatrice, pazzescco! Ed cosi' che anche con loro e' finita a tarrallucci e vino... ed e' scattato l'invito alla loro boda (matrimonio) che si terra' in Messico nel giungo 2010! E con questa ci aggiudichiamo il primo premio per "imbucati dell'anno 2009".

martedì 10 febbraio 2009

Bariloche e la Regione dei Laghi






Ed eccoci al secondo trasferimento lungo (15 ore) da Mendoza a Bariloche: per risparmiare qualche eurino abbiamo deciso di sperimentare il bus semi-cama ovvero quello dove i sedili non si trasformano in veri e propri letti durante la notte ma semplicemente si inclinano un pochino piu' del solito.... adesso urge una visita dall'osteopata!
Bariloche e' molto carina, una tipica localita' di montagna che si affaccia sullo splendido Lago Nahuel Huapi. Quest'ultimo e' circondato a 360 gradi da montagne altissime che durante la stagione invernale fanno di questa cittadina la Cortina d'Ampezzo delle Ande... per fortuna senza Marta Marzotto!
Naturalmente come tutti i posti rinomati anche durante l'alta stagione estiva e' completamente imballata di turisti ed il traffico di auto, bus e taxi a volte diventa molto fastidioso.
Abbiamo approfittato della vicinanza del Parque Llao Llao per fare la nostra prima escursione a piedi, scegliendo uno dei sentieri piu' facili, affrontati agevolmente da famiglie con bambini piccoli, anziani e donne incinta (vedi foto delle suore ottuagenarie che sorseggiano il loro mate a meta' strada).
Ebbene dopo due ore di cammino eravamo da buttare nel cassonetto della differenziata!!! Pero' siamo molto ottimisti sulle nostre potenzialita'.... A parte gli scherzi: col passare del tempo ed avendo come unico mezzo di locomozione le nostre gambette ci stiamo accorgendo di fare sempre meno fatica, e vi diro' di piu': certi giorni piu' sedentari di altri sentiamo l'esigenza di camminare.... Misteri della natura umana!
Due appunti su Bariloche:
1) abbiamo assistito allo splendido spettacolo di un fenomenale artista di strada (vedi foto) che tra i quasi 300 spettatori non mi va subito a scegliere la Robertina per fargli da assistente? Dopo lo spettacolo ci siamo fermati a fare due chiacchere e via che e' scattato subito l'invito a compartir una parrilla! Adios Napoleon, nosotros te esperamos a Italia!
2) abbiamo trovato finalmente il primo ostello baciato dalla cosiddetta "buena onda" ovvero quel giusto mix di relax, allegria e voglia di condivisione che dovrebbe sempre caratterizzare l'atmosfera di queste sistemazioni giovanili ma che purtroppo e' quasi sempre latitante. L'ostello si chiama Periko's e gia' la prima sera eravamo in cucina a preparare spaghetti por todo el mundo... alla faccia degli stereotipi sugli italiani! Un saluto speciale ai simpaticissimi Santi (diminutivo di Santiago) e Dolores (vedi foto). Suerte amigos!

mercoledì 4 febbraio 2009

Mendoza: la culla dei vini argentini








Indovinate chi tra i due desiderava maggiormente passare qualche giorno in questa incantevole citta'?!? Abbiamo fatto in modo che il nostro viaggio si incrociasse per un paio di giorni con quattro nostri carissimi amici di Carignano (TO) ed abbiamo avuto il piacere di conoscere la nostra "prima" famiglia argentina: Daniel, Karina, Franco e Matteo. Strepitosi! Avete presente tutti gli stereotipi sul fatto che gli argentini sono super ospitali, socievoli, aperti, etc. etc. Ebbene, e' tutto vero! Dopo 15 minuti dalle presentazioni iniziali ci avevano gia' invitati a gustare una parrilla a casa loro... peccato che vivano in Cordoba (seconda citta' dell'Argentina a circa 600 km da Mendoza) e che tale tappa non rientri nel nostro itinerario, altrimenti caro Daniel ti ritrovavi con due scrocconi globali in casa per almeno un mese!!! E i nostri amici di Carignano sanno di cosa stiamo parlando, vero Truk?
Ma veniamo a Mendoza: citta' di circa 1 milione di abitanti sorta nel mezzo del nulla come una grande oasi verde ai piedi delle Ande grazie ad un sistema di canali, attivi ancora oggi, che convogliando le acque andine ne hanno permesso un grande sviluppo, tanto da farne la quarta citta' del Paese. Il clima desertico e la contemporanea abbondanza di acqua ne hanno fatto la capitale argentina del vino, potevamo non farci un salto?
Fortunatamente per noi palati fini negli ultimi anni alcune bodegas si sono dedicate alla produzione di vini di alta qualita' privilegiano le basse rese per ettaro, la selezione manuale dei grappoli ed un utilizzo piu' attento delle barriques. E' grazie a loro che adesso il nome dell'Argentina puo' essere annoverato a pieno titolo nell'Olimpo dei grandi produttori di vino mondiali.
Purtroppo questo sviluppo dell'industria enologica deve ancora fare i conti con alcune peculiarita' "sudamericane"... abbiamo trascorso l'intera mattinata del sabato a farci sbattere la porta in faccia da tutte le bodegas che avevamo deciso di visitare... ogni volta con una scusa diversa ma piu' probabilmente, per stessa ammissione delle immancabili guardie private all'ingresso, "poca voglia di trabajar dei venditori...." chissa'?!?
Per fortuna, quando ormai disperavamo di poter mettere le mani su una buona bottiglia, abbiamo trovato l'imponente bodegas "Familia Zuccardi" (indovinate un po' di dove erano originari i fondatori?) dove, dopo una veloce visita guidata dalla simpaticissima Daniela, siamo stati salvati dall'arsura desertica con la degustazione di una quantita' impressionante di vini fino allo scontato "emborrachamento" finale, il tutto alla modica cifra di 10 Pesos (circa 2 Euro).
Naturalmente e' scattato immediatamente il "gancio" con la suddetta Daniela: chissa' mai che quando el dinero sara' terminato non ci si ritrovi qui a pigiare un po' d'uva?!?

lunedì 2 febbraio 2009

Comida, comida, comida!




Come promesso ecco un po' di news su Buenos Aires... i giorni sono passati alla velocita' della luce e noi ci siamo fatti coinvolgere dalle mille opportunita' che una metropoli cosi' offre... tanto per cominciare non ci siamo fatti certo mancare un fantastico spettacolo di tango al centro culturale Borges, bravi da farsi venire i brividi, per non parlare del carisma che soprattutto los hombres tenian... e poi presi dall'euforia ci siamo inoltrati fino ad un barrio nord della citta' dove la domenica sera, all'interno di un parco in una fantastica milonga, che unisce generazioni ed etnie alla ricerca di passione tanguera, si balla fino a tardi... e cosi' che alla ricerca di emozioni con la mia Nikon ho attirato l'attenzione di un signore che ci ha consigliato di visitare il barrio Chino a pochi passi di distanza e guardacaso in festa. Atmosfera fantastica, banchetti che vendevamo di tutto, zampe di galline fritte comprese... siamo finiti a mangiare alla "Cantina Chinatown" piatti abbondanti e gustosissimi!
Presi dalla voglia di sperimentare la sera seguente ci siamo sparati due ore a piedi (una all'andata e l'altra al ritorno) per provare la cucina mediorentale: foglie di vite ripiene, agnello con yogurt e per finire una mattonella di pasta, miele e noci... strepitoso. I giorni seguenti pero' sono stati un trionfo di manzo... ottimo e´dire poco, tenero, succoso e gustoso, altro spettacolo.Sembra impossibile ma nel frattempo oltre a pensare alla "comida" siamo riusciti a visitare anche la citta'... dal punto di vista archittetonico ad essere sinceri non e' una meraviglia ma l'atmosfera che si respira riesce a compensare... non so come dire ma e' qualcosa di strano una "mezcla" di vitalita' e nostalgia che si respira tutt'intorno.
Sazi di questa Buenos Aires sempre in movimento ci dirigiamo verso lidi un po' piu' tranquilli, besos!